China’s new VAT Law takes effect in 2026

La nuova Legge sull’IVA in Cina entra in vigore nel 2026

China’s new VAT Law takes effect in 2026

La nuova Legge sull’IVA in Cina entra in vigore nel 2026

Il 1 gennaio 2026 entrerà in vigore in Cina la nuova Legge sull’IVA, la quale sostituirà i Regolamenti Provvisori sull’IVA che regolavano il sistema dal 1993. Questa riforma apporta importanti cambiamenti strutturali alla principale imposta indiretta cinese.
La legge chiarisce l’ambito delle transazioni imponibili, accorpando beni, servizi, beni immateriali e immobili in un’unica categoria. La precedente distinzione per “prestazioni di lavoro” è stata eliminata e ora è trattata come parte dei “servizi”.
Le disposizioni sulle cession equiparate sono state aggiornate. I beni autoprodotti o commissionati forniti per uso non commerciale, come i benefit per i dipendenti, saranno ora imponibili. I servizi infragruppo gratuiti tra imprese non saranno più soggetti a IVA.
Sono state modificate anche le norme sulla detrazione dell’IVA sugli input. L’IVA sui servizi di prestito potrebbe diventare detraibile. Tuttavia, ciò dipenderà dalle norme attuative che saranno emanate dal Consiglio di Stato.
Per i contribuenti di piccole dimensioni, una struttura semplificata introduce un’aliquota unificata del 3%, in sostituzione delle precedenti aliquote del 3% e del 5%. Possono essere applicate alcune eccezioni, ad esempio nel caso di leasing immobiliare.
La legge introduce anche norme antielusione che consentono alle autorità fiscali di rettificare le valutazioni nelle transazioni non monetarie o tra parti correlate. Inoltre, i contribuenti possono riportare l’IVA in eccesso o richiederne il rimborso, migliorando la liquidità.
The CBAM compliance enters a new phase

L’adempimento al CBAM entra in una nuova fase

The CBAM compliance enters a new phase

Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), istituito con il Regolamento UE n. 2023/956 del 10 maggio 2023, è una politica di protezione ambientale finalizzata a stabilire un prezzo per le emissioni generate nella produzione di specifici beni importati nell’UE. Attualmente nel periodo transitorio, 1 ottobre 2023 – 31 dicembre 2025, il regime definitivo comincerà nel 2026.

Al momento il CBAM si applica a cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno: nell’importare da paesi extra-UE, gli importatori devono segnalare le emissioni generate da queste importazioni, considerando sia le emissioni dirette derivanti dalla produzione, sia le emissioni indirette derivanti dalla generazione di elettricità utilizzata.
Lo scorso 1 gennaio 2025, l’adempimento relativo al CBAM è entrato in una nuova fase, con il lancio ufficiale della nuova sezione del Registro CBAM che consente ai fornitori extra-UE di condividere i dati sulle emissioni dei beni con gli importatori UE.
Dopo la piena attuazione, gli importatori dovranno acquistare certificati CBAM corrispondenti alle emissioni delle merci importate, con detrazioni consentite per i costi sostenuti nel paese di origine. Un sistema di sanzioni per il non adempimento è già in atto.
Il CBAM avrà sicuramente un impatto sulle aziende che importano da paesi extra-UE come la Cina, rendendo quindi essenziale disporre di informazioni aggiornate per procedere con le relative attività di adempimento.